Molti pensano che le extension alle ciglia siano una tendenza recente. Un trattamento nato solo negli ultimi anni. Invece questa pratica, secondo alcune fonti, avrebbe più di cento anni. Correva il 1916 quando il regista americano David Wark Griffith fece usare a Seena Owen, attrice protagonista del film “Intolerance”, un’estensione delle ciglia, fatta con ciglia vere. Questo è senza dubbio il primo caso documentato di extension per ciglia. L’idea di Griffith sarà successivamente copiata ed imitata nel corso della storia. Qualche anno dopo, nel 1927, il visagista polacco Max Factor (al secolo Maksymilian Fedorowicz) realizza delle ciglia finte (con del filo) per l’attrice Phyllis Haver, protagonista del musical “Chicago”. Negli anni ’50 troviamo sul mercato le prime extension in striscia e diventano, nel giro di pochi anni, un accessorio molto diffuso per le donne. E siamo ai giorni nostri, con i primi anni del nuovo millennio. Questo tipo di trattamento si diffonde particolarmente in Asia e nell’est Europa. Molti attribuiscono al grande visagista Shu Uemura la scoperta, nel 2003 pochi anni prima della sua scomparsa avvenuta nel 2007, della tecnica utilizzata ancora oggi che prevede l’applicazione di un’extension per ogni ciglia. Inizialmente questo trattamento, a causa dei costi elevati, era accessibile solo a persone benestanti. Via via con con la sostituzione del pelo di visone con ciglia artificiali, i costi si sono notevolmente abbattuti diventando alla portata di tutti.